Come primo post ufficiale, a parte quello di benvenuto pubblicato la scorsa settimana, vi voglio portare alla scoperta, anche se virtuale, di Varsavia. Magari le righe di un articolo potranno trasformarsi in una più che valida idea di viaggio.
Varsavia è la capitale sia amministrativa che economica della Polonia. Si trova nella parte centro-orientale del Paese, sul medio corso della Vistola. Il clima è tipicamente continentale. Gli inverni possono essere molto rigidi e bui, soprattutto nella prima parte, con abbondanti nevicate e temperature che possono toccare punte di -30°C (raramente si scende al di sotto). Per contrasto la capitale polacca presenta estati con condizioni meteo molto simili a quelle italiane. Si possono superare in varie occasioni i +30°C, con punte occasionali di 35°C, anche se comunque ricordiamo che le perturbazioni atlantiche a quelle latitudini sono sempre in agguato, anche in pieno luglio, e non di rado portano le temperature ad abbassarsi regalando giornate dal sapore autunnale, con massime di 14-15 gradi e minime inferiori ai 10°C (si tratta comunque di cali termici sporadici e che in genere non durano più di un paio di giorni). Le giornate sono molto lunghe soprattutto a giugno: il sole, durante il solstizio d'estate, sorge alle 2:45 e le luci del giorno si protraggono fino alle 21:30.
Le notizie sulla storia di Varsavia si perdono nel più profondo medioevo. Dalle poche fonti scritte pervenuteci, la nascita dell'attuale capitale polacca ha origine dalla divisione della Polonia operata da Boleslao III, per evitare dispute dinastiche tra i suoi cinque figli. Prima di allora, dove oggi sorge Varsavia, c'erano dei piccoli villaggi di pescatori sul medio corso della Vistola. La suddivisione portò tuttavia ad un indebolimento dello Stato e ad una serie di invasioni lituane che giunsero fino all'attuale regione della Masovia. Per questo motivo, l'antica via commerciale che dalla Rus' di Kiev portava nel cuore dell'Europa, fu deviata dal corso del Bug al medio corso della Vistola, tra le città di Kamion e Solec per difendere la cinta muraria di Jazdów.
La conquista e la distruzione di quest'ultima cittadina avvenne nel 1262 e fu creata una fortezza dal duca Boleslao II di Masovia dove oggi sorge il Castello Reale. E' lecito dunque ritenere che Varsavia nacque tra il XIII e il XIV secolo. Nel 1350 fu eretta una prima cinta muraria e nel 1380 la seconda. Alla Città Vecchia , Stare Miasto, si affiancò a partire dai primi anni del XV secolo la Città Nuova, Nowe Miasto, dotata di una propria autonomia. Sotto il duca Giano I, la città cominciò ad ingrandirsi e nel 1569 fu annessa al Ducato di Lituania dando vita, pochi anni dopo, alla Confederazione Polono-Lituana e all'elezione dei re polacchi, mentre correva l'anno 1573.
Dopo l'incendio che distrusse il Castello Reale di Cracovia nel 1596, Varsavia divenne la Capitale della Polonia fino all'estinzione dello Stato nel 1795. Ritornò ad essere capitale nel 1918, all'indomani della Grande Guerra ma sotto una veste diversa. La Polonia non era più un Regno ma una repubblica, che negli Anni '20 patì sotto la dittatura militare dei colonnelli guidata, fino al 1935, dal Generale Piłsudzki. All'alba del primo settembre 1939 Varsavia fu invasa dalle truppe della Germania di Hitler e dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale fu ridotta ad un cumulo di macerie, cancellando quella città così bella da essere chiamata "la Parigi dell'Est". Dal 1945 un'altra tragedia si abbatté sulla capitale: la Repubblica di Polonia (la nomenclatura ufficiale era Rzeczpospolita Polski, e non come l'attuale denominazione ufficiale Rzeczpospolita Polska, cioè "Repubblica Polacca) rinacque ma la sua indipendenza era fittizia. La Polonia era di fatto uno Stato fantoccio dell'Unione Sovietica e cadde una cupa dittatura comunista che finì solo nel 1989, dopo otto anni di legge marziale (introdotta il 13 dicembre 1981, in sèguito alla quale molti intellettuali furono uccisi o arrestati e tantissimi studenti furono costretti a lasciare gli studi).
Oggi Varsavia è il simbolo della rinascita di un Paese che vuole la sua riscossa e dal prossimo 8 giugno ospiterà gli Europei di calcio. La città nuova con grattacieli di cristallo e il centro commerciale Złote Tarasy, il simbolo per eccellenza della riscossa del Paese attualmente più in salute dell'Unione Europea con un ritmo di crescita, nonostante la crisi comunque esistente, del 4,5% l'anno, si affianca alla Stare Miasto , la Città Vecchia, tornata a risplendere dopo il lavoro certosino dei varsoviani durato più di mezzo secolo. Varsavia è insomma il simbolo della rinascita dell'ex Europa dell'Est, una città universitaria, economica e industriale al tempo stesso, uno dei cuori pulsanti della nuova Europa, i cui abitanti, nonostante la modernità onnipresente, non hanno mai dimenticato le vecchie tradizioni.
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